Benvenuti a bordo del treno 9647 di Trenitalia.
Sì, benvenuti.
Il treno corre verso Roma.
I passeggeri al loro posto
Qualcuno chatta al computer
Qualcuno gioca con il tablet
Altri dormono.
Io vorrei dare una testata invece.
C'è una donna al posto 1A
che non dorme, non scrive, non legge.
parla al telefono da due ore.
Parla con la figlia Sara, e la rimprovera
di non essere come vorrebbe sia.
Ripete sempre le stesse cose,
come un pappagallo.
È come ascoltare una canzone
e ad ogni fine strofa premere il rewind.
Mi snerva, mi irrita, mi incattivisce.
Mi stimola rabbia.
Benvenuta a bordo del treno dell'odio, Robi.
Lei parla alla figlia
di come bisogna comportarsi
di come bisogna essere educati
le insegna la vita, al cellulare
sulla tratta Torino - Roma.
Spero almeno che una volta arrivati
a Termini, la figlia Sara abbia imparato
tutto quanto detto.
In quattro ore in fondo si possono imparare
un sacco di cose.
e io continuo ad odiare la madre
che chiacchiera. Disturba.
Brutta scrofa delle buone maniere.
Lei che parla ad alta voce in carrozza
e disturba la quiete
farnetica buon senso a quella stronza di figlia
che ancora non le ha messo giù
il cellulare e mandata a quel paese.
E io non riesco a sentire nemmeno
ciò che penso.
Non riesco a concentrarmi
nemmeno su ciò che voglio fare.
Quella voce che mi entra in testa
e me la stupra.
Ci ho messo quaranta minuti a capire
che avevo bisogno di bere.
Evidentemente il mio cervello era così
intriso e unto della sua voce odiosa
che non riusciva a mandarmi segnali.
Sono quasi a Firenze e ancora parla.
Delle stesse cose.
Con la stessa figlia.
Lurida.
Maledetta.
Mi sorprendo perché mi accorgo
che, contrariamente a quello
che ho sempre pensato di me,
anche io posso diventare violenza.
Ho voglia di alzarmi,
mettermi a sedere accanto a lei
tapparle il naso e infilarle in gola
quel succo di arancio che ha ordinato
2 ore fa e che non ha nemmeno bevuto.
Farglielo deglutire tutto di un fiato
e sentirla tossire delle sue stronzate
fino alla Capitale.
La madre che non c'è mai ma che
con una telefonata ha la presunzione
di poter compensare dieci anni di assenza.
Sono due ore che ascolto non consenziente
quindi questo ho capito alla fine.
Patetica.
Vorrei alzarmi e dedicarle un applauso.
E sono sicura che tutta la gente intorno a lei
ha gli stessi desideri miei.
Solo che nessuno osa chiederle
di chiudere quel dannato becco
farneticante idiozie.
Eccola qua, ancora chiacchiera.
Perché certe persone sono così fastidiose?
Perchè mi costringi a essere ciò che non vorrei?
Perché certe persone sono capaci
di irritarci a tal punto
tanto da volerle fare del male fisico?
Desidero stamparle un ceffone
volante stile Matrix!
Non sopporto la sua voce, non sopporto il suo tono
la sua presenza è irritante
come una discarica sotto casa.
Per non parlare delle cose che dice.
Per come le dice.
Per quante volte le ripete.
Per quanto tempo ancora le ripeterà?
Nemmeno in galleria le cade la linea
sicuramente è connessa alla wi-fi del treno.
Maledetta teppista.
La prenderei per la camicia
alzandola da terra.
L'appenderei sull'appendiabiti
e le chiederei come si fa ad esser così schifosi.
Lurida topa di fogna
apri la bocca, fammi vedere la lingua.
fammi vedere quante cazzate hai da dire
ancora che te la taglio.
Ti fa male la schiena?
Si lamentava di questo con la figlia
e le rimproverava pure di non averla
aiutata a salire su questo treno.
Brava Sara.
Ora cambio carrozza e continuerò
ad odiarla ancora di più
perché avrebbe lei dovuto cambiare carrozza
dopo esser stata lapidata con lanci
di merendine e giornali freccia rossa.
Bottiglie d'acqua. Pezzi di sedili. Cose così.
Simpaticissima questa pesseggera.
Che culo che ho avuto.