domenica 29 settembre 2013

Giù le mani da Lucifero



Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

Giù le mani da Lucifero,
credenti e non.
Non sono satanista, io non credo.
Per me Lucifero non è il diavolo dell'apocalisse.
Per me Lucifero è una figura metaforica.
Simbololo dell'ipocrisia della religione e della società e della cultura.

E' un angelo caduto, come ognuno ha fatto almeno una volta nella vita.
E' un essere punito dal più forte, perché il più forte comanda.
E' un essere punito dal potere, perché il potere altrui obbliga.
Il più forte decide quali sono i tuoi doveri e mal vede i tuoi diritti.

Giù le mani da Lucifero,
perché Lucifero sei tu, io e chi comanda soprattutto.

Punito solo perché voleva essere libero,
di godersi ciò che poteva.
Di osservare ciò che vedeva.
Un essere luminoso costretto nell'oscurità
perché non aveva diritto di essere
di avere le pari opportunità, pari diritti.

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

L'orgoglio e l'ambizione,
il voler fare qualcosa di più.
Chi non lo ha mai fatto?
Chi non ne ha diritto?
Chi non sbaglia?
Chi non desidera il meglio per se stesso?
Quanti, coperti d'ogni sorta di piete preziose, non hanno trovato la perversione?
Quanti, per l'abbondanza del loro commercio, non si sono riempiti di violenza?
Quanti hanno un cuore insuperbito per la loro bellezza?
Quanti hanno corrotto la saggezza a causa del loro splendore?

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e carnefice di se stesso come lo siamo tutti.

Chi ha il potere, perché mi deve punire?
Sedere sul trono più alto,
significa innalzarsi a mio padrone.
E chi lo ha deciso chi è il mio padrone?
Il padrone, che sia del cielo o della terra non è poi così diverso da Lucifero.
Ma ti obbliga a seguire delle regole al di sopra delle tue possibilità.
Ti obbliga a vedere ciò che non puoi toccare.

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

Lucifero senza diritto di replica.
Nel buio a scontare la pena per un'ipocrisia culturale generale.
Io non devo vedere più la luce,
non mi devo godere a mia vita,
devo rmanere cieca per non imparare.
perché qualcuno ha deciso per me,
perché a qualcuno fa comodo che sia così.

Il potere è politicante e farneticante,
più lo ascolti e più ti viene voglia di andartene.
Ma io me ne voglio andare con le mie gambe.
Perché lo decido io dove andare e quando.
Non mi si può rubare la libertà di opinione,
espressione e parola.

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

Gli angeli, sono tutte anime senza macchia.
Sono i tirapiedi, sono i lecchini e sono i corrotti,
perche sono loro a rinunciare alla libertà per rimanere nell'"Eden".
Lucifero è un angelo caduto perché ha osato.
Sfrattato. Perché così meritava.
Allora, se vuoi qualcosa te lo devi prendere con arroganza?
A questo ti spinge la morale.
Meglio essere liberi all'inferno
che puri e santi in paradiso ma senza un diritto.
Meglio essere liberi per strada che ricchi schiavi del potere.

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

La richezza della Chiesa ne è la prova.
Angeli si riempiono la bocca di belle parole caritatevoli e frasi di uguaglianza,
mentre per strada la gente combatte per i diritti negati e i soldi rubati.
Il potere non è poi così diverso da Lucifero e la Chiesa lo sa ma lo appoggia per denaro.
Noi non siamo poi così diversi da lui.
Solo io devo avere le chiavi della mia libertà,
il potere non ha diritto di cacciarmi dalla mia stanza.

Giù le mani da Lucifero
perché lui è vittima e colpevole come lo siamo tutti.

Quidi la domenica a messa che non si parli più della caduta di Lucifero,
perché c'è molta gente potente che in terra sta facendo peggio,
e a voi, politici, papi e cardinali, non ve ne strafotte niente.
Corrotti e ladri di soldi e di diritti.







venerdì 27 settembre 2013

Sei stato bravo a renderti libero?




La nostra volontà di combattere per la libertà è messa alla prova fin da bambini.
Tu? Sei stato bravo a renderti libero?

Quando nasciamo ci sono i genitori che ci suggeriscono cosa è bene e cosa è male, o almeno ci provano.
E' anche giusto che lo facciano quando non si ha la capacità di intendere e volere.
Ma comunque è una sorta di monopolio che subiamo.
Se tuo padre è juventino, spesso diventi juventino.
Se i tuoi genitori sono cattolici farai pure la cresima oltre la comunione.

È poi ci sono i giudizi.
Tutti pronti a scannerizzarti e tu devi stare attento a non farti manipolare la vita dalla paura del giudizio.
Se andrai male a scuola gli insegnanti penseranno che nella tua famiglia qualcosa non gira nel verso giusto.
Se avrai tutti 10 sarai considerato un secchione che non sa divertirsi, di quelli pallosi.
Se hai 5 ma ti comporti bene allora sei intelligente ma non ti applichi.
Nessuno ti chiede se vuoi fare religione. Lo fai e basta. Perché devi avere un credo Religioso. Un pastore da seguire. È soprattutto perché tutti gli altri lo fanno e i tuoi genitori non vorranno che ti considerino ateo o peggio ancora di un'altra religione.

Poi cominci a diventare grandicello e fare le prime uscite con gli amici.
Se i tuoi sono benestanti avrai sicuramente una compagnia di figli di papà nonché figli di amici del tuo papà.
Se tuo padre coma indirizzo ha avuto spesso quello di regina coeli allora quasi sicuramente non brinderai con caviale e champagne, almeno che non sia stato molto bravo a fare soldi prima di cambiare ubicazione civica e mi sbilancio a dire che sicuramente sarai un po' chiacchierato.

E comunque, in qualsiasi di queste situazioni famigliari ci troviamo sempre a dover dimostrare che noi non siamo il prolungamento di nessuno.

Al diavolo le chiacchiere. Al diavolo gli obblighi che ci vengono imposti. Al diavolo i luoghi comuni, i pensieri e i pagliacci.

Poi arriva il momento di votare e purtroppo cominci a capire qualcosa del mondo e di come gira.
Sei maggiorenne, credi che ora puoi fare tutto ciò che vuoi, libero da ogni imposizione, non fai in tempo a pensare che sei il "re di te stesso" e ti arriva la schede elettorale. Allora cominci da subito a nutrire i primi dubbi se sei veramente tu il padrone della tua esistenza.

E ti accorgi:

Che il Dio che ti hanno fatto studiare è il padrone del cielo.
Che i politici che ti propongono di votare sono i padroni della terra.
Che i tuoi, visto che non puoi permetterti di vivere da solo, sono ancora i padroni di casa.
Che le chiese sono fatte con i soldi dei poveri e le preghiere dei ricchi e ti accorgi che quel pastore Che ti avevano fatto conoscere a religione è molto più umano di quanto non credevi....

Poi arriva il momento della scelta. Università o lavoro?
Ma si dai...proviamoci.
A cosa ti iscrivi?
Un elenco incomprensibile di facoltà ti inonda la testa ma tu scegli quella che senti piu adatta a te.
E sbagli. E te ne accorgi solo quando stai scrivendo la tesi. Perché studiando impari tante di quelle cose che ti rendi conto di quanto siamo stati, siamo e saremo presi in giro. Che non siamo padroni di niente. Scopriamo che siamo liberi nello scegliere cosa fare, ma ci viene sempre in qualche modo impedito.

Impedito dalla società e il suo malpensare, dal governo e il suo malgestire, dalla chiesa e il suo rubare. Dalla mentalità della gente che continua a vivere nell'ignoranza. Che continua a credere che domani sarà meglio ma intanto non fa un cazzo per far sì che domani lo sia davvero.

E intano la gente diventa sempre più frustrata, insofferente e anche tu, che eri partito con le migliori intenzioni di poter cambiare nel tuo piccolo qualcosa di questo mondo; ti prendono per sfinimento, getti la spugna.
Segui la regola del mondo e tiri acqua al tuo mulino.
Scegli un lavoro in nero così lo hai assicurato. Oppure hai una testa da fisico nucleare ma devi andare a lavorare all'estero perché scopri che per merito qui non è mai stato assunto quasi nessuno.

Ma nonostante tutto ti senti libero.
Libero di scegliere.
Libero di pensare.
Di rivendicare i tuoi diritti.

Ma quanto ci sentiamo veramente liberi, e quanto lo siamo davvero?
Se ci sentiamo liberi nell'anima e nella testa, lo siamo veramente all'interno di una comunità? Di una società come questa?
Un conto è sentirsi liberi, un conto è esserlo veramnete.
Ma come disse qualcuno...basta il pensiero!

Limite


Faró una foto a degli occhi sconosciuti,
solo gli occhi vedrai.
In modo che tu possa guardare solo quelli, nient'altro.
Non il viso, non la pelle, non i capelli.
Gli occhi di chi per te non è mai stato abbastanza,
all'altezza, degno o in grado.
E mentre li osservi, dimmi,
Cosa c'è che non va?
Cosa manca?
In cosa sono diversi?
Sono come i tuoi, osservano il mondo,
Vivono e guardano, spaziano e riflettono.
Vivono il mondo come lo vivi tu.
Lo affrontano come lo affronti tu,
gli stessi problemi, gli stessi inganni,
Gli stessi dilemmi, gli stessi drammi.
Provaci a dire cosa c'è di diverso
Guardali è dimmi,
riflettici e conoscili.
Fino a che non li vedrai più così diversi dai tuoi.

La discriminazione limita l'uomo
perché agli occhi non permette di vedere le cose come sono.
Per paura.
Imprigiona nell'ignoranza.

giovedì 26 settembre 2013

lunedì 23 settembre 2013

Scrivi per te

C'è chi scrive i suoi pensieri
per piacere o passatempo
o per sperare che diventino realtà.
C'è chi scrive per amore
per sentirsi meno male
e tira fuori le certezze che non ha.

C'è chi scrive sulla sabbia
frasi che durano un istante
ma che rimangono per sempre dentro noi
O, prima che il mare se le prenda,
C'è chi le ha già dimenticate
Ma si dimentica soltanto se lo vuoi

C'è chi scrive per sfogarsi
Chi lo fa per confusione
Per esorcizzare un mostro dentro sé
C'è chi lo fa con la speranza
di capirci qualche cosa
E di far sparire i ma, i però e i perché.

Basta dimenticare un torto
per poter trovare pace
O per capire come il mondo
non premia il piangente ma il più audace 

e queste righe che ho qui scritto
Sono l'esempio di chi crede che
Quel che vivi, che passi e che senti lo sai soltanto tu.
Tu scrivi per te.
Tu scrivi solo per te.


venerdì 20 settembre 2013

...tanto vale farlo subito!

La verità è la migliore nemica del dolore.
Per questo nessuno vorrebbe per amico un saggio quando si sta male per qualcosa.
Perché la verità nessuno la vuole mai ascoltare se non è quella in cui si spera.
È come buttare la benzina sul fuoco.

Ma la verità è anche la cura per il dolore
Prima ti dici come stanno le cose e prima le affronti.
Prima le affronti e prima le metabolizzi.
Prima le metabolizzi e prima te ne fai una ragione.
Prima te ne farai una ragione e prima guarisci.

...allora tanto vale avere per amico un saggio così salti tutti i preliminari e vai dritto al sodo! 

mercoledì 18 settembre 2013

Roulette russa

Ogni volta che ti guardi negli occhi
riesci a vedere ciò che sei?
Ogni volta che ti ascolti
avresti mai voglia di abbracciarti?

Forse il problema, forse, è proprio questo
Quando interagiamo con la gente
non partiamo mai da noi, 
ma da quello che cerchiamo negli altri.

Ogni volta che ami qualcuno,
lo fai perché ami "voi", o perché ne hai bisogno?
Ogni volta che cammini, sai dove vuoi andare, 
o cammini per non rimanere indietro?

Forse il problema, forse è proprio questo
Quando interagiamo con la gente 
non puntiamo su di noi, 
ma su ciò che ci aspettiamo dagli altri.

Se ti appoggi sempre sugli altri, se fai le cose non perche le senti ma perche ne hai bisogno, se speri sempre nel destino..
è come giocare alla roulette russa...prima o poi qualcuno 
finira per farsi male.


Come il mare





Il dolore.
È un po' come essere in balia
del mare in tempesta
ti travolge, ti trascina giù
e tu cerchi di risalire.
Cerchi di salvarti dalle onde,
di arrivare sulla spiaggia.
E pensi che non era proprio 
la vacanza che avevi previsto...
Ti senti stremato dal mare.
Ti senti scosso dal mare.
Impotente.
Ti senti disperato.
E pian piano inizi a rimproverarti qualcosa.
A darti colpe che non hai, 
perché la barca comunque era la tua. 
La comandavi tu.
E per quanto gli altri ti abbiamo potuto 
sabotare il cuore, tu non hai fatto nulla per evitare l'iceberg.
Perché questo fa il mare in tempesta.
Questo fa il dolore.
Ti fa pensare che non sei stato capace, 
capace abbastanza.
Ma poi si calma, il mare.
Poi, senza nemmeno sperarlo piu...
da sotto al mare vedi la luce, 
Riemergi piano, prendi fiato,
senti i gabbiani.
Vedi una spiaggia.
Non era proprio la vacanza 
che desideravi...è vero... ma...
Ma su quella spiaggia
c'è qualcosa che ti aspetta.
Sempre si riemerge.
Il dolore ha i suoi tempi,
Come il mare.

martedì 17 settembre 2013

Vivi l'incerto

Non ti bloccare per paura dell'incerto,
affrontalo sì con timore, ma anche con rispetto
e ti aiuterà ad avere più fiducia in te stesso.
Qualcosa ti porterà sempre.
Sta a te, poi, saperti vivere.

A tutti quelli che...


Stanno passando un periodo brutto e non sanno come uscirne
A tutti quelli che pensano troppo con la testa e ascoltano poco l'istinto
A tutti quelli che pensano di avere sempre ragione e non fanno mai autocritica
A tutti quelli che pensano di essere sempre nel torto quando il torto lo hanno subito loro
A tutti quelli che credono sempre nel domani
A tutti quelli che nel domani invece non credono più
A tutti quelli che parlano senza pensare e pensano senza ascoltarsi
A tutti quelli che credono di essere sbagliati e si precludono la possibilità di esser felici
A tutti quelli che camminano senza sapere dove andare ma continuano lo stesso senza paura
A tutti quelli che offendono gratuitamente
A tutti quelli che esprimono un pensiero con umiltà e moderazione
A tutti quelli che credono che il denaro possa comprare la stima di una persona
A tutti quelli che con un sorriso si comprano il mondo intero
A tutti quelli che vanno avanti senza voltarsi ma facendo tesoro del passato
A tutti quelli che guardano sempre indietro e a non riescono ad andare avanti
A tutti quelli che parlano alle spalle
A tutti quelli che parlano in faccia
A tutti quelli che prendono a "sassate" il "nemico" anche quando è a terra
A tutti quelli che riconoscono che il "nemico" ci ha fatto crescere più di quanto non pensiamo
A tutti quelli che sono vittime di discriminazioni
A tutti quelli che discriminano senza sapere
A tutti quelli che ascoltano senza giudicare
A tutti quelli che giudicano senza ascoltare
A tutti quelli che fanno di ogni erba un fascio
A tutti quelli che di un fascio ne hanno fatto una filosofia di vita

A tutti noi/voi.... Non smettete mai di imparare a vivere, perché siamo tutte vittime ma anche carnefici di noi stessi se non si ha rispetto di noi e umiltà.

lunedì 16 settembre 2013

Se...

Se mi mettessi nei tuoi panni,
potrei provarli
ma non potrei mai farli miei...

Se mi mettessi nei tuoi panni,
sarebbe un gesto di intelligenza
ma non potrei mai provare
come ti ci senti dentro....